Un giorno, nell’Oceano,
ma non so più sotto quali cieli,
gettai, come un’offerta al nulla,
qualche goccia d’un vino raro.

Liquore, chi volle la tua rovina?
Obbedivo forse all’indovino?...
O forse all’ansia del mio cuore,
pensando al sangue, versando il vino?

Assunse una lieve ombra color rosa
Il mare, poi puro si rifece,
ritrovando la sua abituale trasparenza…
Perduto il vino, ebbre le onde…

Balzare nell’aria amara
Ho visto figure immense…

(Paul Valéry, Le vin perdu. Trad. di A.Serristori)

venerdì 10 febbraio 2012

Cronache dei pianeti invisibili condite di pendoli di Foucault

Rare similitudini accolgono il viaggiatore stanco all'arrivo sul Pianeta Rosso... no, non sono ispirato stasera... fuori nevica... non è una situazione meteorologicamente proficua, ...sarà per via del paradosso meteorologico... scorci di vaneggiamento (devo utilizzare questo tempo in un modo che risulti più profiquo nella lunga distanza temporale, sebbene invero molto meno profiquo nella corta distanza... salvo rare eccezioni...), ti saluto Abulafia, seguiranno altre cronache dei pianeti invisibili (forse...), senza pendoli (auspicabilmente...).

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