Un giorno, nell’Oceano,
ma non so più sotto quali cieli,
gettai, come un’offerta al nulla,
qualche goccia d’un vino raro.

Liquore, chi volle la tua rovina?
Obbedivo forse all’indovino?...
O forse all’ansia del mio cuore,
pensando al sangue, versando il vino?

Assunse una lieve ombra color rosa
Il mare, poi puro si rifece,
ritrovando la sua abituale trasparenza…
Perduto il vino, ebbre le onde…

Balzare nell’aria amara
Ho visto figure immense…

(Paul Valéry, Le vin perdu. Trad. di A.Serristori)

giovedì 2 ottobre 2008

...

Perché possiamo decidere di andare avanti o indietro, a destra o sinistra, in alto o in basso e non possiamo decidere di muoverci allo stesso modo nel tempo? In altre parole: perché il tempo è diverso dallo spazio?
L'Universo nel quale ci muoviamo è quadridimensionale, come l'esperienza comune ci insegna bene (sebbene potrebbe avere molte più dimensioni delle quali non avvertiamo l'esistenza... ma questo è un altro discorso): se vogliamo dare un'appuntamento dobbiamo specificare, oltre al luogo, anche l'orario. Eppure il tempo ci appare in un qualche modo diverso dallo spazio: tant'è che lo distinguiamo, mentre le altre trè dimensioni sono assolutamente indistinguibili tra loro. La differenza è che nel tempo esiste una direzione obbligata: nel tempo si può andare solo verso il futuro, questa è l'unica caratteristica che distingue il tempo dalle dimensioni spaziali. Ma perché?


CONTINUA...

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