Un giorno, nell’Oceano,
ma non so più sotto quali cieli,
gettai, come un’offerta al nulla,
qualche goccia d’un vino raro.

Liquore, chi volle la tua rovina?
Obbedivo forse all’indovino?...
O forse all’ansia del mio cuore,
pensando al sangue, versando il vino?

Assunse una lieve ombra color rosa
Il mare, poi puro si rifece,
ritrovando la sua abituale trasparenza…
Perduto il vino, ebbre le onde…

Balzare nell’aria amara
Ho visto figure immense…

(Paul Valéry, Le vin perdu. Trad. di A.Serristori)

sabato 1 settembre 2007

Dovremo ricordarci di osservare la nebulosa M 97... nell'Orsa Maggiore...

3 commenti:

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  2. Anzi sono fin troppo paziente, solo perché sei tu... dovrei eliminare senza pietà e mi limito a censurare. Io produco testi dall'altissimo valore letterario, filosofico, storico, culturale e scientifico, e tu mi rispondi con commenti che non c'entrano niente e palesemente copiati da Wikipedia.
    Se fosse qualcun'altro a quest'ora si sarebbe già ritrovato a casa una squadra punitiva di agenti segreti dei servizi di Trinidad e Tobago (stato notoriamente mio alleato sullo scacchiere mondiale)...

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  3. E anche poetico, mi ero dimenticato il valore poetico.

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