Lui non gioca a dadi. Iniziamo questa nostra riflessione con una frase famosissima di Albert Einstein che intendeva esprimere la sua avversione verso la allora nascente teoria della meccanica quantistica. L'interpretazione di Born, che vede nella funzione d'onda delle particelle un mero calcolo di probabilità (non si capisce bene da chi o da cosa determinato), ma soprattutto il principio di indeterminazione, che innalza i limiti umani a legge fondamentale della natura, non piacevano proprio al baffuto fisico tedesco, che aveva nel determinismo un punto di riferimento – fino ad allora peraltro mai scalfito, quindi condiviso e legittimo – diremmo quasi una fede. Pensiamo proprio che l'analogia sia corretta, la fede che i meccanismi profondi della natura siano di tipo deterministico. Proprio su questo tema verte la nostra riflessione: esiste il caso o l'Universo è totalmente predeterminato? La scienza pare vertere sulla prima ipotesi o meglio pare, finora, essere costretta a soprassedere sui meccanismi che governano la casualità: perché quando parliamo di caso introduciamo un contenitore, non certo una spiegazione... I meccanismi profondi e complessi che regolano il caso: siamo arrivati alla questione fondamentale. E in fin dei conti i tentativi disperati di trovare una famosa teoria del tutto: un modello semplice ed elegante di Universo, altro non sono che i tentativi di eliminare il calcolo probabilistico e superare quella bizzarria detta meccanica quantistica.
Beh, tra calcoli probabilistici e determinismi una cosa è certa: il tanto caro libero arbitrio umano non è altro che una pia illusione: al più può essere figlio di un caso forse determinabile da entità assimilabili al volere umano. Singolare pensare che alcune religioni si battano, su altri temi, per affermare la frase fatta: “Non siamo figli del caso”, mentre ad una analisi un po' più profonda, forse dovrebbero proprio insistere sul caso e sulla sua possibile determinazione profonda per dare maggior fondamento alle loro credenze.
Beh, tra calcoli probabilistici e determinismi una cosa è certa: il tanto caro libero arbitrio umano non è altro che una pia illusione: al più può essere figlio di un caso forse determinabile da entità assimilabili al volere umano. Singolare pensare che alcune religioni si battano, su altri temi, per affermare la frase fatta: “Non siamo figli del caso”, mentre ad una analisi un po' più profonda, forse dovrebbero proprio insistere sul caso e sulla sua possibile determinazione profonda per dare maggior fondamento alle loro credenze.