venerdì 22 novembre 2013

Tutto torna

Il reattore segreto lavora da tempo al paradosso meteorologico. Un fluire incessante di correnti entropiche che si aggrovigliano e rimescolano fra loro. Oggi sono stati sintetizzati nuovi futuri anteriori del gruppo K18.

giovedì 21 novembre 2013

L'insostenibile imperfezione delle bottiglie senza anello

Mi ritrovo spesso, sul tardi, la sera, a rimirare le bottiglie. Le bottiglie di plastica per la precisione, di PET: polietilene tereftalato per la vera precisione, perché si fa presto a dire plastica...
Ebbene, le bottiglie di plastica sono chiuse da un tappo, anch'esso di plastica ma di una plastica diversa, questo infatti è di polietilene semplice e non tereftalato come quello del corpo della bottiglia. Sotto alla chiusura c'è un anello di polietilene che una volta serviva a tenere il coperchio fermo sulla bottiglia e impedirne la rotazione, quando la bottiglia era ancora sigillata.
È occorsa una certa forza per rompere il legame tra il tappo e l'anello ed aprire così la bottiglia la prima volta in cui è occorso farlo. Dopo di ché questo anellino plastico è rimasto li, sotto alla filettatura, a cingere l'imboccatura della bottiglia, apparentemente senza alcuna funzione.
Se non ché vi sono situazioni nelle quali il legame non si rompe del tutto, o solo parzialmente, e l'anello rimane attaccato al tappo anche dopo che questo ha lasciato libera la bottiglia di liberare il suo contenuto. Ebbene, in queste situazioni, l'anello viene poi staccato manualmente dal turacciolo in un secondo momento. Alcune persone provvedono poi saggiamente a reinfilarlo al collo della bottiglia. Altri non lo fanno: si liberano dell'anello lasciandone la bottiglia sguarnita. Ecco, a me quelle bottiglie sguarnite dell'anello e magari poi richiuse con il tappo, danno una terribile sensazione di incompletezza, di imperfezione e in definitiva contribuiscono a rimembrarmi in un istante la terribile realtà, che il Mondo non è un posto perfetto.

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