sabato 19 maggio 2012

mercoledì 16 maggio 2012

Connessioni

La nebbia fitta avvolgeva i lampioni per riceverne in cambio la loro diafana illuminazione. Come non bastasse il naturale offuscamento, i comignoli dei palazzi non la smettevano di produrre fumi e vapori nel tentativo di rendere meno umida la situazione, sebbene gli effetti della loro espletazione fossero esperibili soltanto dall'interno delle suddette costruzioni. Correvano le automobili sull'asfalto bagnato sollevando goccie d'acqua ad un percorso ellittico.
Frettolosi impiegati stretti nei loro impermeabili trascinavano, ai lati delle vie, i loro sguardi tristi, desiderosi soltanto di portare a termine, anche per quel giorno, lo stanco rituale.
Quella sera incontrai Tuttle. Stava lavorando agli ingranaggi della stazione di ***.
"Lo sa - mi disse - lo sa dove conducono questi tubi? Lo sa?"
Fui sorpreso dalla domanda.
Il mio interlocutore proseguì: "Conducono al reattore segreto, ecco dove conducono! Non lo sapeva, è? E nessuno lo sa, altrimenti non lo chiamerebbero segreto."
E si chinò nuovamente sui suoi tubi e fili e ingranaggi che fuoriuscivano dallo sportello aperto sulla parete esterna della stazione.
"E lei come lo sa?" gli domandai io sulle prime.
Al ché sorrise: "Se ne imparano di cose maneggiando questa roba", disse sventolando un groviglio di tubi e fili.
Non avevo la più pallida idea di chi fosse quell'uomo e del perché si fosse rivolto a me.
"Dica un po' - proseguì quel personaggio - c'è mai stato a Southbridge? No, glielo dico io, lei a Southbridge non c'è mai stato. Nessun treno ferma a Southbridge."
E proseguì nell'esposizione di quella che, dal suo tono, pareva una segreta ed arcana ovvietà: "Quella stazione è chiusa per lavori, ma lei ha mai visto un operaio entrare o uscire da la? Io, da la, vedo uscire o entrare solo distinti signori in giacca e cravatta, oppure in camice bianco. Non ci ha mai fatto caso?"
Fu allora che arrivò l'auto della Polizia dei Tubi a sirene spiegate.

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