martedì 21 agosto 2007

Il pianeta dei bruchi

Un cervello non è altro che una grande rete di neuroni, ognuno connesso a molti altri. Più sono le connessioni più aumenta l'intelligenza: il cervello umano è formato da miliardi e miliardi di connessioni.
Pensate a Internet, la rete globale di calcolatori: ognuno connesso a molti altri, miliardi di connessioni. Pensate a un programma che simuli il funzionamento del neurone e che si diffonda a tutti i computer del mondo: un virus o un worm potentissimo...
In fin dei conti esistono già programmi che simulano il funzionamento del neurone: le reti neurali; e a volte danno risultati sorprendenti e imprevisti: il cosiddetto comportamento emergente. Sembrano "vivi".
In fin dei conti esistono già le reti di calcolo distribuito.
Pensate se succedesse... Avremmo un unico essere grande quanto il pianeta... Un pianeta VIVO.
Questo essere avrebbe anche le braccia: molti calcolatori controllano catene di montaggio e probabilmente sono connessi ad Internet.
L'immenso cervello potrebbe aiutarci a trovare risposta alle tante domande irrisolte. Ma potrebbe anche ribellarsi a noi...
E allora forse sarebbe meglio sopprimerlo sul nascere potenziando gli antivirus o al limite disconnettendo tutti i computer. Ma non sarebbe un omicidio?


BIBLIOGRAFIA
Michael Crichton, "Preda", Garzanti 2003.
Martin Martinsen (Ken Follett), "Il pianeta dei bruchi", Mondadori 2002.

giovedì 9 agosto 2007

Il dilemma del viaggiatore

Due viaggiatori, al ritorno da un viaggio, ricevono i loro bagagli identici danneggiati; la compagnia aerea si offre di risarcirli fino a 100 euro e per un minimo di 2 euro. Per avere certezza del reale ammontare del danno, si dispone che questo venga comunicato separatamente dai due senza possibilità di comunicazione tra loro.
Nel caso i due valori coincidano verranno risarciti entrambi. Nel caso non coincidano verrà risarcito a entrambi il valore più basso con premio di 2 euro a chi aveva comunicato questo valore e penalizzazione di 2 euro all'altro.
Sta di fatto che i viaggiatori non sono persone proprio raccomandabili: sono molto furbi, estremamente egoisti e avidi: non rinuncerebbero a un solo euro per nessuna ragione. E non sono sinceri. Inoltre i due si conoscono bene e ognuno sa perfettamente delle caratteristiche dell'altro.
A rigore di logica (e solo di logica), quale valore dovrebbero dichiarare i viaggiatori per trarre il massimo profitto personale?

mercoledì 8 agosto 2007

Leggemmo qualche ora addietro del dilemma del viaggiatore: strano paradosso nel quale l'utilizzo della logica formale portato alle estreme conseguenze da come risultato la soluzione all'apparenza meno logica di tutte.

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