giovedì 26 luglio 2012

Reinventing Expressionism: Modern dematerialism and capitalist postcultural theory

1. Neocultural narrative and textual desublimation

 

In the works of Stone, a predominant concept is the distinction between figure and ground. It could be said that the subject is interpolated into a Foucaultist power relations that includes sexuality as a paradox.
“Class is dead,” says Marx; however, according to Reicher[1] , it is not so much class that is dead, but rather the collapse, and some would say the dialectic, of class. Textual desublimation holds that truth may be used to entrench sexism. But a number of discourses concerning not theory as such, but posttheory exist.
In the works of Stone, a predominant concept is the concept of substructural consciousness. Foucault uses the term ‘modern dematerialism’ to denote the role of the artist as writer. Thus, several narratives concerning capitalist postcultural theory may be discovered.
Scuglia[2] implies that we have to choose between textual desublimation and neotextual discourse. But a number of dematerialisms concerning the economy, and subsequent absurdity, of cultural sexual identity exist.
The premise of modern dematerialism holds that the law is capable of significant form, given that language is equal to art. Thus, Lacan uses the term ‘the postcapitalist paradigm of reality’ to denote a self-falsifying reality.
If textual desublimation holds, the works of Gaiman are postmodern. However, Hubbard[3] implies that we have to choose between Batailleist `powerful communication’ and cultural theory.
The subject is contextualised into a modern dematerialism that includes culture as a paradox. Therefore, the characteristic theme of the works of Gaiman is the role of the artist as writer.

2. Gaiman and textual desublimation

 

The main theme of Parry’s[4] analysis of patriarchial neotextual theory is the rubicon, and some would say the stasis, of constructivist narrativity. In Stardust, Gaiman affirms capitalist postcultural theory; in Death: The Time of Your Life, however, he denies textual desublimation. But if capitalist postcultural theory holds, we have to choose between modern dematerialism and subcapitalist narrative.
“Sexual identity is part of the fatal flaw of consciousness,” says Baudrillard; however, according to Sargeant[5] , it is not so much sexual identity that is part of the fatal flaw of consciousness, but rather the meaninglessness, and therefore the paradigm, of sexual identity. The collapse, and subsequent dialectic, of textual desublimation intrinsic to Gaiman’s Sandman is also evident in Black Orchid. It could be said that Wilson[6] states that we have to choose between capitalist postcultural theory and modernist predialectic theory.
If one examines modern dematerialism, one is faced with a choice: either reject the textual paradigm of discourse or conclude that reality is a product of the collective unconscious. Any number of structuralisms concerning capitalist postcultural theory may be found. But Derrida promotes the use of textual desublimation to read and analyse class.
If modern dematerialism holds, we have to choose between textual desublimation and neocultural discourse. It could be said that in Neverwhere, Gaiman reiterates modern dematerialism; in The Books of Magic he denies capitalist postcultural theory.
Many theories concerning the role of the poet as writer exist. However, Debord uses the term ‘the textual paradigm of expression’ to denote the difference between sexual identity and class.
De Selby[7] holds that we have to choose between modern dematerialism and subsemantic capitalist theory. It could be said that the primary theme of the works of Gaiman is the collapse, and hence the defining characteristic, of predialectic sexuality.
If capitalist dematerialism holds, the works of Gaiman are not postmodern. Thus, the main theme of Drucker’s[8] critique of capitalist postcultural theory is not, in fact, construction, but preconstruction.
In Stardust, Gaiman affirms modern dematerialism; in Black Orchid, although, he denies semioticist libertarianism. But Bataille’s model of modern dematerialism states that language is fundamentally elitist. 



The essay you have just seen is completely meaningless and was randomly generated by the Postmodernism Generator. To generate another essay, follow this link

The Postmodernism Generator was written by Andrew C. Bulhak using the Dada Engine, a system for generating random text from recursive grammars, and modified very slightly by Josh Larios (this version, anyway. There are others out there). 

If you enjoy this, you might also enjoy reading about the Social Text Affair, where NYU Physics Professor Alan Sokal’s brilliant(ly meaningless) hoax article was accepted by a cultural criticism publication.

sabato 19 maggio 2012

mercoledì 16 maggio 2012

Connessioni

La nebbia fitta avvolgeva i lampioni per riceverne in cambio la loro diafana illuminazione. Come non bastasse il naturale offuscamento, i comignoli dei palazzi non la smettevano di produrre fumi e vapori nel tentativo di rendere meno umida la situazione, sebbene gli effetti della loro espletazione fossero esperibili soltanto dall'interno delle suddette costruzioni. Correvano le automobili sull'asfalto bagnato sollevando goccie d'acqua ad un percorso ellittico.
Frettolosi impiegati stretti nei loro impermeabili trascinavano, ai lati delle vie, i loro sguardi tristi, desiderosi soltanto di portare a termine, anche per quel giorno, lo stanco rituale.
Quella sera incontrai Tuttle. Stava lavorando agli ingranaggi della stazione di ***.
"Lo sa - mi disse - lo sa dove conducono questi tubi? Lo sa?"
Fui sorpreso dalla domanda.
Il mio interlocutore proseguì: "Conducono al reattore segreto, ecco dove conducono! Non lo sapeva, è? E nessuno lo sa, altrimenti non lo chiamerebbero segreto."
E si chinò nuovamente sui suoi tubi e fili e ingranaggi che fuoriuscivano dallo sportello aperto sulla parete esterna della stazione.
"E lei come lo sa?" gli domandai io sulle prime.
Al ché sorrise: "Se ne imparano di cose maneggiando questa roba", disse sventolando un groviglio di tubi e fili.
Non avevo la più pallida idea di chi fosse quell'uomo e del perché si fosse rivolto a me.
"Dica un po' - proseguì quel personaggio - c'è mai stato a Southbridge? No, glielo dico io, lei a Southbridge non c'è mai stato. Nessun treno ferma a Southbridge."
E proseguì nell'esposizione di quella che, dal suo tono, pareva una segreta ed arcana ovvietà: "Quella stazione è chiusa per lavori, ma lei ha mai visto un operaio entrare o uscire da la? Io, da la, vedo uscire o entrare solo distinti signori in giacca e cravatta, oppure in camice bianco. Non ci ha mai fatto caso?"
Fu allora che arrivò l'auto della Polizia dei Tubi a sirene spiegate.

martedì 6 marzo 2012

Meteo Entropy

La facciata gotica della Grande Cattedrale era pronta ad accogliere i visitatori. Quel sol ne sarebbero arrivati tanti a festeggiare e rinnovare la millenaria tradizione della Xeunat.
Aarii osservava stupito quella meravigliosa opera, chiedendosi quanti anni di lavoro fossero occorsi a terminare una simile opera. Aarii non ne era ancora conscio, ma egli stesso aveva partecipato alla costruzione della cattedrale. Ne avrebbe avuto cognizione solo nel pomeriggio, quando il flusso dell'entropia universale si sarebbe invertito facendogli recuperare i ricordi del suo futuro Ak23m. In quel periodo i flussi entropici avevano, infatti, preso una strana circolazione vorticosa, e nelle mattinate ad alto flusso era difficoltoso rievocare ricordi dai futuri del gruppo Ak, che invece solitamente erano tra i più nitidi.

venerdì 10 febbraio 2012

Cronache dei pianeti invisibili condite di pendoli di Foucault

Rare similitudini accolgono il viaggiatore stanco all'arrivo sul Pianeta Rosso... no, non sono ispirato stasera... fuori nevica... non è una situazione meteorologicamente proficua, ...sarà per via del paradosso meteorologico... scorci di vaneggiamento (devo utilizzare questo tempo in un modo che risulti più profiquo nella lunga distanza temporale, sebbene invero molto meno profiquo nella corta distanza... salvo rare eccezioni...), ti saluto Abulafia, seguiranno altre cronache dei pianeti invisibili (forse...), senza pendoli (auspicabilmente...).

lunedì 30 gennaio 2012

Impianti strani

Marchingegni misteriosi. Avranno veramente una funzione? O stanno li ad affascinare gli ingenui. Gli uomini, a volte fanno cose delle quali loro solo conoscono l'utilità. Da un campo presumibilmente agricolo spuntano tubi - il fascino dei tubi - collegati non ricordo a cosa. Oppure strane casette di plastica. Cosa contengono? Misteriosi indiviui vestiti con un giubbotto arancione arrivano a volte ad armeggiare vicino agli impianti magici.

...

Ed è così: un giorno ti giri, mentre aspetti che il treno sia passato... e riscopri in uno sguardo il mondo vero, consumato dal tempo. Lo conoscevi già, anzi in quel momento hai la sensazione che sia proprio quello il mondo che conosci meglio, il resto è solo illusione. Ma hai anche la sensazione di averlo dimenticato, chissà poi perché. Una rete metallica arrugginita mezza appesa a un palo e mezza penzolante, forse un tempo era servita a qualcosa. Forse un tempo era stata nuova e perfetta, ma adesso svolge perfettamente la sua reale funzione. Edifici industriali abbandonati, portano nella loro forma gli sguardi di una realtà trascorsa. Quel mondo era sempre stato li ad aspettarmi, ad aspettare il mio sguardo... gli attori si scambiano i ruoli, ma lo spettacolo è sempre lo stesso.

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